Pittore e incisore italiano. Formatosi
all'accademia di Brera, fu tra i membri del Futurismo, entrando poi in contatto
con i pittori chiaristi lombardi e G. Manzù. Nel 1928 firmò, con
B. Munari, il
Manifesto della pittura, nel quale teorizzò la
ricerca di forme artistiche nuove e antinaturalistiche. Dopo il soggiorno
parigino dei primi anni Trenta,
S. adottò uno stile pittorico
personale di impronta espressionista, dominato da colori accesi, assai vicini a
quelli dei
fauve. Di questo periodo spiccano i nuclei tematici degli
Uomini rossi (1929-34), dei caffè, dei ciclisti e dei cavalli
verdi, realizzati attraverso la prevalenza di masse coloristiche accese, di
insolita vivezza e pregnanza sensuale. Condannato a un anno di carcere (1937)
per antifascismo,
S. fu tra i fondatori (con B. Cassinari, G. Migneco e
R. Birolli) del gruppo Corrente, movimento aperto agli influssi europei. A
partire dagli anni Cinquanta, l'artista si avvicinò a tecniche espressive
differenti, come la pittura murale, il mosaico, la ceramica e la grafica
(mosaici per il duomo di Lodi, 1964; murale per la sede del Parlamento europeo a
Bruxelles, 1993; bozzetti per i
Vespri siciliani, 1973, rappresentati al
Teatro Regio di Torino; illustrazioni per la
Divina Commedia, 1986;
mosaici per la chiesa del Carmine a Cagliari). Una donazione di
S. diede
vita nel 1996 alla Donazione Sassu a Lugano (Milano 1912 - Spagna 2000).